Recensioni // V. Menoni
“...Rudolf Arnheime in “Entropia e Arte” scrive che in un breve tratto di tempo e di spazio l'opera d'arte concentra una visione della condizione umana. Vanetti ha il potenziale per riuscire in una simile impresa ed in alcune tele che ha esposto ci sono intatti i germi che egli è riuscito ad isolare nella società che ci circonda; egli ha anche il candore necessario per affrontarli di petto e resisterne alla deflagrazione. Da qui nasce il suo colore, dal suo interno, pura espressione del suo essere pittore. Esplosione dopo esplosione seguendo il suo sinusoide creativo, senza mai sottrarvicisi egli riesce a conquistare quello che nella scienza tradizionale viene chiamata “impeccabilità”, cioè in termini profani, la calma che permette alla sua coscienza di trasferire il colore sulla tela, prima di ricominciare daccapo il travaglio...”