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Recensioni // Elda Fezzi
“....Vanetti non và avanti a casaccio, anche se sembra seguire impulsi un poco precipitosi e muove i suoi strumenti con energia quasi sregolata, improvvisata.
Vuole dipingere “esseri che respirano, sentono, amano e soffrono” con la stessa foga e la stessa “visione dolente e astra” che possiedono i pittori ribelli alle scuole e vicini al gergo dei primitivi. L'immagine si forma con la sua pesantezza e la sua semplicità, ha un respiro barbarico e convulso. Il pittore, schiaccia teste e corpi nella sua melma lampeggiante, ma sa dare alle larve della mente una strana e vibrante animazione...”
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